Nata a Parigi il 24 ottobre 1903, Charlotte Perriand si diploma nel 1925 presso l’Ècole de l’Union Centrale des Arts Décorantis e nello stesso anno presenta una prima collezione di oggetti e arredi all’Esposizione di Arti Decorative di Parigi. Due anni dopo approda nello studio di Le Corbusier, dove si occupa di ricerca e sviluppo degli interni. Proprio in questi anni inizia la collaborazione con Pierre Jeanneret. Il trio produce alcuni pezzi per il Salon d’Automne del 1929. Tra questi pezzi resteranno iconici la sedia a schienale basculante e la poltrona grand comfort. Oltre all’architettura e all’interior design, Perriand coltiva anche la passione per la fotografia e nel 1928, insieme con Herbst, Bourgeois, Fouquet, Sandoz e Puiforcat, forma il gruppo d’avanguardia L’unité de choc. Tra il 1933 e il 1937 produce la serie Art Brut e Objets Trovés. Negli stessi anni, nel corso della guerra civile spagnola, Charlotte Perriand prende parte alle manifestazioni accanto ai Repubblicani e frequenta i circoli intellettuali del Partito Comunista, dove incontrerà artisti del calibro di Juan Mirò e Pablo Picasso. Sulla formazione personale e artistica di Charlotte Perriand incidono particolarmente i tanti viaggi effettuati sin dalla giovinezza. All’inizio degli anni Trenta, Perriand si reca a Mosca, poi in Asia e, nel 1941, si trova in Giappone, dove viene invitata dal governo giapponese come consulente per la produzione nazionale di design industriale. Durante la permanenza in Giappone Perriand riscopre le tecniche tradizionali e lavorazioni con materiali come paglia e bambù. Questo studio la porterà a rivisitare i suoi stessi progetti, come testimoniato dalla chaise longue Tokyo, in bambù, e dal tabouret berger, in legno. Dopo un viaggio in Vietnam (1942-1946), Perriand tornerà in Europa si occuperà di numerosi progetti di interni collaborando anche con personaggi spicco come Fernand Léger. Tra gli anni ’50 e ’60 Perriand, in collaborazione con l’architetto Le Corbusier, lavora agli interni dell’Unité d’Habitation di Marsiglia. Apprezzata per il suo stile inconfondibile, la designer e architetta francese riceve molteplici commesse sia pubbliche che private e nel 1961 lavora alla riprogettazione degli interni del Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra. I progetti e le realizzazioni di Perriand riflettono la sua innovativa concezione dell’abitare, segnata dalla necessità di avere una conoscenza approfondita dei materiali in relazione al modo di vivere ed occupare lo spazio. Parlando di Perriand, non è possibile soffermarsi sulla sua passione per la montagna, che si riflette anche su diversi lavori. Molte delle realizzazioni della designer francese, infatti, sono dedicate all’abitazione, allo sport e al turismo d’alta quota: si tratta di singoli pezzi di arredo, di unità modulari di interni sui quali sono poi stati sviluppati interi edifici. Oltre che per i suoi lavori, Perriand ha segnato a suo modo la storia per la sua capacità di affermarsi in un mondo che in quegli anni si riteneva fosse ad appannaggio del genere maschile. La designer è riuscita ad emergersi e a conquistare un posto di spicco in un settore ostico per le donne, generalmente tenute ai margini ed escluse dai grandi progetti. Consapevole del suo ruolo e della sua rilevanza sociale, la designer francese non rinuncerà ad evidenti provocazioni, sia nella vita privata che nei suoi lavori. Charlotte Perriand rivoluzione la figura della donna nell’immaginario collettivo e si propone come una donna che lavora sulla casa, facendone il suo luogo di produzione. Muore il 27 ottobre del 1999 a Parigi. M77 ha avuto l’onore di presentare Charlotte Perriand. L’avanguardia è donna, una mostra curata da Enrica Viganò, realizzata in collaborazione con Archives Charlotte Perriand, Admira e Cassina. Il prestigioso progetto espositivo ha avuto il merito di fare luce e sottolineare la ricca e versatile produzione della celebre designer e fotografa francese.