Valentino Vago (1931 – 2018) è stato fra gli interpreti più originali della sua generazione. La ricerca artistica che ha coltivato e arricchito in oltre sessant’anni di lavoro si focalizza sulla luce e sulle impressioni che genera sulla tela attraverso l’uso sapiente del colore.
Il percorso artistico di Vago inaugura negli anni Sessanta, con l’opera Linea nera (1964) e i primi Orizzonti (1964-1965). I suoi lavori sono esposti alla Galleria Annunciata di Milano, inclusi nella rassegna Pittura ’70 a cura di Francesco Bartoli, Renzo Beltrame e Vittorio Fagone e presentati in occasione della XI Bienal Sao Paulo del 1971. L’esperienza segna gli esordi della carriera internazionale del pittore, che vede le sue opere esposte a Parigi, Belgrado e Lisbona. A partire dagli anni Ottanta la ricerca artistica di Vago si espande verso lo spazio architettonico. Nel 1980 dipinge tre Stanze in scala tonale a Palazzo Reale, Milano, realizzando un’opera abitabile temporanea presentata da Renato Barilli, mentre nel 1982 lavora sulla chiesa di San Giulio a Barlassina tingendola interamente di blu. Nel corso degli anni Novanta e Duemila l’artista realizza interventi a Monza, San Donato Milanese, Roma e Rovello Porro; contestualmente prosegue l’attività artistica internazionale, che vede il pittore impegnato nel 2008 nella realizzazione di una chiesa a Doa in Qatar progettata dagli architetti milanesi Magnoli e Carmellini.
Nel 2012 gli Accademici di San Luca segnalano Valentino Vago, cui nello stesso anno viene assegnato il Premio Presidente della Repubblica.