Nato a Barlassina il 16 dicembre 1931, Valentino Vago si laurea presso l’Accademia di belle arti di Brera e nel 1955 espone alla VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma.

La prima personale risale al 1960, quando Vago inaugura al Salone Annunciata di Milano. Seguono anni di riflessioni personali che si rifletteranno sulla produzione artistica: è tra il 1960 e il 1965 che Valentino Vago inizia il suo lavoro di ricerca e perfezionamento che lo porterà ad affermarsi come uno degli artisti più originali e geniali della sua generazione.

Nel 1970 Vago prende parte a Pittura ’70. L’immagine attiva, rassegna curata da Francesco Bartoli, Renzo Beltrame e Vittorio Fagone. Proprio gli anni ’70 sono quelli della consacrazione a livello internazionale. Dopo la prima mostra parigina presso La Galerie Etienne de Cusas, nel 1977 partecipa alla mostra Medunarodna izlozba likovnih umetnosti Beograd ’77, al Muzej Savremene Umetnosti, di Belgrado.

Una nuova svolta artistica nella carriera di Valentino Vago risale al 1979, anno dal quale inizia a dedicarsi alla pittura murale dipingendo ambienti pubblici e privati. Dopo l’intervento nell’atrio della nuova sede della Cassa Rurale e Artigiana di Barlassina, nel 1980 Valentino Vago dipinge tre Stanze del Palazzo Reale a Milano: si tratta di un’opera abitabile temporanea presentata da Renato Barilli. Nel 1982 Vago dipinge interamente di blu la Chiesa di San Giulio a Barlassina. Nel corso degli anni Novanta e i primi Duemila Vago interviene all’interno della Chiesa di Cristo Re, a Monza e trasforma in opera abitabile la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a San Donato, per citare due interventi significativi dell’artista nel corso di questi anni.

Tra il 2004 e il 2005 si registra una nuova svolta artistica, con Vago che decide di utilizzare i toni del nero come colori dominanti delle proprie opere. Per l’artista il nero è il mezzo per raggiungere l’Invisibile. La ricerca durerà di fatto fino al 2008, quando Vago trasforma la Chiesa di Nostra Signora del Rosario (Doha, Qatar) in un’opera abitabile di 13.000 metri quadri. Questa esperienza, che ha avuto anche un forte impatto mediatico con la CNN che ha trasmesso la cerimonia di inaugurazione, segna un nuovo momento di svolta nell’attività artistica di Vago, che ora lavora con colori chiarissimi e rarefatti, vicinissimi al bianco, tonalità che sarà utilizzata dall’artista. Questo percorso porta Vago a scoprire quella che lui stesso avrebbe definito come la luce dell’invisibile.

Il 18 giugno 2013 l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conferisce il Premio Nazionale Presidente della Repubblica, prestigioso riconoscimento dedicato alle personalità della cultura, dell’arte e della scienza designati dalle Accademie di Santa Cecilia, dei Lincei e dall’Accademia Nazionale di San Luca.

Il Paradiso dipinto a San Giovanni in Laterano a Milano rappresenta secondo i critici il riassunto e il testamento della carriera artistica di Valentino Vago, che si libera definitivamente della narrazione.

Valentino Vago muore il 17 gennaio 2018 nella sua casa di Milano.

Per quanto riguarda l’aspetto artistico, lo scopo di Vago è stato, per circa sessant’anni, quello di cancellare il mondo visibile per arrivare all’Invisibile e alla pure luce. Più nello specifico, nel corso della sua carriera si concentra sulla luce e sulle impressioni che genera sulla tela attraverso l’uso del colore.

Dal punto di vista pratico, Vago ha spesso superato i confini fisici della tela andando a creare quelle che sono state definite opere ambientali all’interno di edifici pubblici e privati.

 

Gallery Exhibition

M77 è lieta di presentare Presenza, progetto espositivo dedicato all’artista Valentino Vago curato e ideato da Alberto Salvadori per gli spazi della galleria.
La mostra, che sarà aperta al pubblico da lunedì 11 aprile a sabato 6 agosto 2022, restituisce un affondo nella produzione e nell’approccio di un artista che è stato uno degli interpreti più originali della sua generazione.

La mostra Presenza affonda le proprie radici nell’idea della presenza della pittura, uno degli elementi fondanti della pratica artistica di Valentino Vago. Nell’incessante ricerca della pura luce e nello spingersi oltre la sfera del visibile attraverso la pennellata, l’artista ha costantemente nutrito e arricchito la propria spinta creativa, spesso sconfinando oltre i limiti della tela e realizzando vere e proprie opere ambientali.

Il percorso espositivo concepito per gli spazi di M77 rievoca l’approccio alla pittura affinato da Valentino Vago, accompagnando il visitatore in un itinerario che investe la produzione artistica dalla fine degli anni Cinquanta alla fine degli anni Ottanta e arriva a comprendere stesso in cui prende vita. L’esposizione si divide quindi in due grandi ambienti: il pian terreno della galleria, dove viene presentata un’installazione ambientale che rievoca l’idea della presenza della pittura all’interno dello spazio; il primo piano ospita una piccola selezione di grandi opere dell’artista, che ne ripercorrono la produzione sintetizzandone ricerca e sperimentazioni.

Le opere che costruiscono il percorso espositivo sono contestualizzate nel riferimento alla pittura come presenza fisica, che investe tanto la superficie della tela quanto lo spazio espositivo stesso.