Tino Stefanoni

Tino Stefanoni (06/07/37 – 02/12/17), nato a Lecco, ha studiato al Liceo artistico Beato Angelico e alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Da più di cinquant’anni è presente nel mondo internazionale dell’arte. Il lavoro di Tino Stefanoni, pur non appartenendo in senso stretto a quello dell’arte concettuale, di fatto si è sempre sviluppato nella stessa area di ricerca. Ha sempre guardato al mondo delle cose e degli oggetti del quotidiano, proponendoli nella loro più disarmante ovvietà, come tavole di un abbecedario visivo o pagine di un libretto d’istruzioni dove le immagini sostituiscono le parole. A differenza del mondo animale e del mondo vegetale  che non sono di pertinenza dell’uomo,  il mondo delle cose  è invece  l’unico segno tangibile della sua esistenza, e quindi di sua proprietà, traccia del suo pensiero e della sua storia dove si possono creare arte e bellezza che non sono l’arte e la bellezza della natura. E’ evidente, nella ricerca, l’interesse a voler presentare le cose più che a volerle rappresentare e, al tempo stesso, a rivestirle di sottile ironia e magia tratte da un’operazione asettica come in un sogno lucido, per intenderci, che può far convivere elementarità e mistero, due elementi che per loro natura non sono affatto prossimi ma vicini per contrappunto. Negli ultimi dipinti, dove i canoni della pittura classica (nel senso stretto del termine) sono volutamente esasperati a favore di una didattica del pittorico (luce chiaroscuro disegno colore), il mondo delle cose si carica naturalmente di significati metafisici. Gli stessi significati dei dipinti dal tratto nero e sfumato definibili come sinopie dei precedenti. L’incantato disincantoLa pittura come oggettoLo stato dei fattiL’ironia oggettivaL’illusione svelataAmori platoniciEmoticonMetafisica del quotidianoIronia poesia e così siaMagica concettualitàL’enigma dell’ovvioPittura della mente, sono alcuni significativi titoli di testi scritti sulla sua opera. Il finto incantamento, dunque, della sua pittura apparentemente classica, traveste il momento lirico-concettuale del suo lavoro tutto rigorosamente razionale e, per assurdo, <<sentimentalmente razionale>>, al punto da voler sottolineare che la pittura è null’altro che un oggetto per la mente come la sedia, il tavolo o il letto sono oggetti per il corpo.

Tino Stefanoni

Tino Stefanoni, Portrait by Marco Pozzi 2014

Mostre

At M77:

Data: 08/04/2024

- 08/06/2024

Opere

Sinopia S85A

Anno: 2007
Tecnica: acrilico su tela
Dimensioni: 100 × 120 cm

Borsa dell’acqua

Anno: 1971
Tecnica: ferro mm3 tranciato manualmente, zincato e verniciato a forno
Dimensioni: 66 × 33 cm

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